TEATRO NAZIONALE (2012 – 2016)
L’esperienza quadriennale (2012 – 2016) in qualità di consulente della direzione artistica del prestigioso Teatro Nazionale di Milano diretto dal caro amico luinese Matteo Forte, è stata tra le più formative e avvincenti della mia carriera. Al mio incarico, in accordo con la direzione, decisi subito di puntare sull’importanza di mettere al centro del progetto (il primo) la città di Milano organizzando una rassegna culturale che tessesse le lodi di una città aperta, all’avanguardia, affezionata ai suoi valori ed ai suoi artisti.
Mi feci pertanto promotore della reunion dei Gufi Svampa, Brivio, Patruno ottenendo un successo inaspettato seguito poi dal cabaret concerto dello stesso Svampa, Paolo Rossi, Iacchetti, Cochi e Renato, Teocoli, Mogol, Oreglio, Vecchioni, Patrucco, Ruggeri e molti altri. Nel corso degli anni creammo i così detti “Lunedì del Nazionale” inscenando appuntamenti settimanali particolarmente concentrati sulla musica d’autore ed il cabaret. Tra i molti concerti organizzati ricordo con piacere il maestro Franco Battiato, gli Yes, Cristiano De Andrè, Fabio Concato, Samuele Bersani, Loredana Berté, Enrico Ruggeri, L’orchestra italiana di Renzo Arbore, gli Stadio, Malika Ayane, Arisa e molti altri. Il teatro Nazionale e il suo splendido staff li avrò sempre nel cuore: lavorare a contatto con la bellezza significa assorbirne il sentore godendo di una sensazione di appagamento senza pari.
TEATRO GIUDITTA PASTA (2016 – 2020)
La fine dell’esperienza milanese al teatro Nazionale coincide con la chiamata, in qualità di direttore artistico, al teatro Giuditta Pasta di Saronno nel 2016. Un incarico altrettanto prestigioso, soprattutto perché, a differenza del Teatro Nazionale dove sono inquadrato come consulente, “nella città dell’Amaretto” vengo chiamato a decidere artisticamente il rilancio dello stabile. Quattro anni intensi, faticosi, ricolmi di importanti responsabilità e momenti di grande soddisfazione teatrale – ma anche – questo si, di oggettiva difficoltà umana.
Soprattutto per due differenti motivi: 1) i teatri comunali, spesso gestiti dalla politica, sono al centro di costanti litigi e strumentalizzazioni amministrative che poco bene fanno all’ambiente nel quale sei chiamato a lavorare; del teatro in se, degli sforzi fatti per risollevarlo, a costoro infatti interessa poco o nulla. 2) A causa dell’intervento invasivo politico si formano pertanto Consigli Di Amministrazione frutto di compromessi umani che nulla centrano, sotto il profilo della qualifica professionale, con il mondo teatrale stesso.
Questi aspetti alla lunga logorano impedendoti di lavorare liberamente. Ciò premesso, dal punto di vista squisitamente teatrale, il “Pasta di Saronno” ha rappresentato per me uno snodo cruciale di crescita umano – professionale senza pari. Anni splendidi a contatto con i più importanti comici, attori, musicisti e show man nazionali ed internazionali. Impossibile citarli tutti! Averli scelti, ospitati e diretti mi riempie ancora oggi il cuore di gioia.