• I libri che ho scritto. Piccole o grandi opere che mi rappresentano

I miei libri

Il primo vero amore – la scrittura! – non si scorda mai. Già, sorrido, proprio così. Tutto è nato dall’esigenza di scrivere in gioventù, incapace di reggere gli argini sociali mai bastevoli, così banali e noiosi. Come una droga benevola che, a ben pensarci, mi ha poi salvato da ben più serie possibili sbandate vitali.

Un bisogno, una ragione di vita, una necessità nella quale mi sono imbattuto inconsapevolmente trovandovi poi rifugio e piacere. Il piacere della poesia.

“Penso che se non ci fosse stata la scrittura a bussare alla porta in gioventù lo stesso Nanni non mi avrebbe notato e cercato; se non ci fosse stato Nanni non sarebbero arrivati poi il cabaret, la canzone d’autore ed il teatro dei Legnanesi; senza la conoscenza di questo mondo non sarebbe stato possibile creare e dirigere rassegne teatrali e festival in qualità di direttore artistico …”

Tutto questo mondo è stato possibile solo grazie ad un mio scritto, “I venti dell’amor traditore”, con il quale arrivai secondo ad un concorso di poesia al Liceo Sereni di Luino nel lontano 1994 in memoria del Professor Michele Crimi.

Una poesia a cui sono molto legato perché è l’origine di tutto …

I libri che ho scritto. Piccole o grandi opere che mi rappresentano

Se fossi tramontana, cattiva e fredda,

abbatterei il cuore di quella spartana

che costringerei trovarsi tramortita

su una riva lontana.

Se invece fossi inverna, vento del meriggio,

soffierei allor costantemente

che ripulirei la sua dannata mente.

Se al contrario fossi mergozzo,

vento traditore, desidererei dunque soffiare

per portarle il vero significato

dell’amore.

E se ancor fossi montiva,

vento tranquillo di sera estiva,

solleticherei il suo seno

riscaldandolo amorevolmente

con paglia e fineo.

Ma sol se avessi la forza di esser maestrale,

tutto questo rancore potrei dimenticare,

cosicché tormento, dissidio e male,

cadrebbero a picco senza poterli recuperare.

(Da “Caro Cedrone”, 1996).

CARO CEDRONE – 1996

I libri che ho scritto. Piccole o grandi opere che mi rappresentano

Che dire, il mio primo libro! Nato in verità dalle esibizioni live alla corte dell’amico Nanni Svampa.

Nanni, nei suoi spettacoli di cabaret concerto, mi inseriva infatti in qualità di ospite dandomi uno spazio di dieci minuti per decantare i miei giovani entusiasmi sofferti! Mi presentava come il “Poeta del lago” mettendo seriamente in soggezione la platea. Ma quando uscivo a recitare (allora non avevo ancora in testa di fare cabaret ) il pubblico apprezzava maggiormente la mia ironia nell’introdurre i testi piuttosto che le stesse poesie!

E’ forse il caso di fare cabaret mi dissi? E così, grazie alla tournée live tra Lombardia e Canton Ticino in qualità di poeta del lago con Nanni Svampa, scoprii la mia vena umoristica…in contrapposizione alla sensibilità ed alla serietà dello scrivere.

VECCHIO KLAIDERGLAK UNA VITA? NON MI BASTA! – 1998

I libri che ho scritto. Piccole o grandi opere che mi rappresentano

Un libro “figlio” del momento più sganciato e folle della mia vita! Completamente incazzato col mondo, avevo deciso di dedicarmi esclusivamente all’arte tralasciando gli odiati studi giurisprudenziali, entrando in una crisi mistica anche e soprattutto dovuta ad una storia d’amore finita in malo modo!

Il titolo è un mistero, Klaiderglak è infatti una parola inventata al momento e frutto di un improvviso motto di ispirazione demenziale con l’amico Italo Corrado. Eravamo al Villaggio Turistico in qualità di animatori quando Italo, svenuto già due volte per il troppo caldo, picchiando col martello i pannelli della scenografia teatrale, delirando, urlava frasi senza senso tra cui Klaiderglak!

Gli dissi ridendo: “Ok, il mio prossimo libro si chiamerà così…”

NOI, RAGAZZI DEL CAFFE’ DI LUINO – 2004

I libri che ho scritto. Piccole o grandi opere che mi rappresentano

Un libro per amici. Da leggere passando il tempo sotto l’ombrellone, su un’amaca o davanti al camino. Nella particolare atmosfera del solito, noioso divenire provinciale, l’autore si abbandona volentieri raccontando estratti di vita autobiografici, frammenti di spontanea comicità, passatempi dal semplice ed umile sapore umano.

Luino, piccolo paesino del nord Italia al confine con la Confederazione Elvetica, celebre “patria” della comicità nazionale (sul Lago Maggiore hanno infatti mosso i primi passi artisti quali Massimo Boldi, Francesco Salvi, Enzo Jacchetti, Dario Fo, Nanni Svampa e Renato Pozzetto), diviene inconsciamente palcoscenico reale per le goliardiche avventure d’un semplice, sconosciuto personaggio lacustre.

Un esempio di vita qualunque, segretamente ispirata alla spontanea ironia che da sempre caratterizza l’invecchiare provinciale con i suoi piccoli eroi, i suoi ritmi lenti e i suoi desolanti ma indispensabili caffè.(recensione del quotidiano “La Prealpina”).

LUI NO, E’ FUORI CATALOGO – 2011

I libri che ho scritto. Piccole o grandi opere che mi rappresentano

Perché sul lago Maggiore, in particolare a Luino, nascono folli personaggi che esprimono una naturale comicità? Sarà l’aria del lago? Il contrabbando? Le radiazioni nucleari sprigionate dall’Euratom di Ispra?

C’è chi, innervosito dai cigni del porto vecchio, in pieno inverno, si tufferà nel lago vestito per strozzarne almeno un paio;chi ancora coglierà nell’aria imminenti catastrofi naturali usando il semplice olfatto; chi infine crederà di essere la reincarnazione del soldato “Rambo” assalendo i viandanti in piena notte armato di un pugnale da guerra pronto all’uso.

Benvenuti a Luino sul lago Maggiore, “patria” di celebri comici e scrittori fedeli al gusto del raccontare. Con “Lui no, è fuori catalogo”, l’autore “dipinge” una Luino pulsante di vita, ricolma di spontaneità, di bizzarre avventure da Caffè e di folli personaggi locali realmente esistenti protagonisti di simpatiche storie di lago.

Un palcoscenico naturale posto all’estremo confine del vivere “fuori catalogo”, obbligati da un’ originale condizione lacustre con la quale doversi giornalmente misurare.

FACCIA DA LIBRO – 2021

I libri che ho scritto. Piccole o grandi opere che mi rappresentano

Francesco Pellicini ha il piacere di presentare  “Faccia da libro”, un’irriverente raccolta di 94 scritti sulle sfaccettature del mondo social; testi dai quali emerge, con ironia e comicità, il controverso rapporto dell’autore con la bizzarra e sottile follia umana che pervade il social network più conosciuto al mondo.

Francesco, con innata allegria ed entusiasmante personalità, ci offre un insegnamento per destreggiarci nel “porto di mare” che Facebook rappresenta, mostrandoci, con la sua raccolta di otto anni di scritti, poesie, testi selezionati, canzoni, massime comiche e ironiche, che i social possono essere uno strumento funzionale per comporre poesia, senza doversi allontanare dalla propria indole e inscindibile natura.