Con Nanni Svampa
Ciao Nanni
Tutto il cammino artistico e la mia carriera la devo a Nanni Svampa.
Nulla infatti di tutto ciò avrei mai intrapreso – e non lo pensavo minimamente! – se da ragazzo, non ancora ventenne, non fosse arrivata a casa una telefonata da parte sua: “Pronto sono Nanni Svampa, il poeta è in casa?”.
Questo perché, all’origine, la rivista culturale luinese “Il Rondò” tanto cara a Piero Chiara e Vittorio Sereni, per il tramite della mitica signora Corsini, aveva dato alle stampe quattro miei scritti fanciulleschi.
Da li la presentazione al pubblico, il tour con Nanni nei teatri, il cabaret – concerto in qualità di ospite e la consapevolezza, strada facendo, di avere finalmente trovato la mia strada da intraprendere. Non avrei potuto fare l’avvocato malgrado una laurea in giurisprudenza sofferta e mai amata fino infondo.
Ecco perché oggi, pur non amando i tributi, sento profondamente mio il compito di ricordare una figura che è stata più di un padre professionale per me.
Il fatto che la moglie di Nanni, la cara Dina, mi accompagni attualmente in questo percorso, è motivo personale di orgoglio e poesia.