Con i Legnanesi
Storica compagnia en travesti
L’esperienza in qualità di attore con la compagnia teatrale dei Legnanesi (2018 – 2022) è arrivata a coronamento di una lunga “gavetta” diversificata nei generi di scena.
Anni indimenticabili in tour battendo i teatri più prestigiosi del centro nord Italia. Avrei mille cose da dire in proposito … preferisco tacerle con la presunzione di averle vissute facendo, anzitutto, del gran bene a me stesso.
Due i ruoli ricoperti nel cammino Legnanese: il sosia del Giovanni Colombo e Michelangelo Buonarroti.
Oltre, ovviamente, alla mia spiccata dote di provetto ballerino sui tacchi con tanto di parrucca, rossetto e collant.
Lascio pertanto che, a parlare, siano queste mie righe composte in un freddo inverno di scena milanese … righe pubblicate poi nel libro Faccia da libro (Pellicini, G.C.Editore).
LA MIA COMPAGNIA
Cara Milano
che dirsi di color che
menan passo da Legnano
ancor due giorni in gaudio
potrai conceder lor mano
io intanto vado di costor
parlarti uno a uno, piano piano.
Si cominci pertanto il viaggio
nei meandri che il primo saggio
li fondò con gran coraggio.
Ed eccomi apparir Fuoco
detto asso di danaro
mai sconfitto – carta alla mano –
se non per opera dello scrivente villano
sulla tratta Bologna Milano.
Di lui compar un certo Danil Parini
mastro di burle ai camerini
noto ai più per atroci scherzi al sensibil Pellicini.
Ma lasciati i comuni mortali
or vi parlo – badate bene –
dei padri generali:
l’Alberto da Legnano, alto condottiero
dal nobile volto umano …
tutti in piedi, che si batta a lui la mano!
E non da meno si dica di colui che
all’anagrafe fa Giordano,
un signore al portamento assai alla mano …
“Ciao Pelliccia, sigaretta sul divano?”
Vì è purtroppo, a onor del vero,
una frangia in bianconero:
dal supremo comandante,
“Fant’Antonio”, il più importante,
il maestro delle scene
ma coi tempi quante pene!
(Amore ore 10.32 inizio secondo tempo!).
Non parliam dell’avvocato,
così a modo ed educato
(pur vestito da orientale)
gobbo resta, Dio che male! –
Ma piacevole e cordiale.
Del Parini ho già citato
si prosegua nel peccato.
V’è poi Mauro da Besozzo
dal pastrano un poco sozzo
un dover di lui fidarsi
ma attenzione, guai a chinarsi!
Si consenta di onorare
un attor ch’è universale:
egli ha il cuor attento e serio,
chi è costui se non Valerio?
Occhio azzurro sfavillante
la Mabilia affascinate
se la cogli un po’ inversata
non è mai una passeggiata!
Se di gnocca vuoi parlare
mi si scusi son volgare –
dal maestro devi andare:
un Talento delle scene
nero azzurre le sue pene.
V’è poi sempre una terrona
nella corte… pur se buona!
L’è l’Albe’ di cui io stimo
il suo garbo ed il suo mimo.
Questo viaggio ha da finire
ma del Trotta debbo dire:
giovincello accattivante
per le scene è assai importante,
quando v’entra al giusto istante
e vabbé … parole sante!
Ballerini in danze alate
spezzan gaie le risate
ebbri investano le scene
siano i boys la nostra speme!
Nel lodar tecnici e sarte
non visibili alla massa
mi soffermo un solo istante
nel parlarvi della cassa:
di Barlocco è competenza
lui la cura con sapienza
ma non chiedergli un’urgenza
perché é pura fantascienza.
Meno mal che in direzione
v’e’ una certa Istituzione
di Musazzi oltre al nome
porta il frutto del suo amore.
Questo viaggio ho terminato
mi si scusi se ho burlato
sono pronto a farne spese
sono un fiero legnanese.
Il vostro amico Pelli